SELENIO, antiossidante e importante per la TIROIDE.
Ecco a cosa serve, carenza e fonti alimentari.
Il selenio è un oligoelemento isolato nei primi anni dell’Ottocento, sebbene la sua importanza per la salute sia stata messa in luce nella seconda metà del secolo scorso. Esso è presente nell’organismo umano soltanto in tracce e, nonostante le sue esigue concentrazioni, risulta essenziale per il corretto funzionamento di numerosi meccanismi biologici.
A cosa serve il selenio: proprietà e funzioni. Il selenio partecipa a diverse funzioni biologiche, ricoprendo un ruolo tutt’altro che irrilevante per la conservazione della salute umana.
1) Selenio e attività antiossidante. È ormai risaputo quanto lo stress ossidativo possa essere deleterio ai fini del benessere generale. Sulla base di numerose evidenze scientifiche, il selenio è strettamente correlato ai meccanismi antiossidanti che si verificano in diversi organi e tessuti del corpo. Nello specifico, le proprietà antiossidanti del selenio si esplicano in quanto, questo oligoelemento, entra a far parte della struttura di particolari proteine (enzimi) che, agendo in modi differenti e operando in sinergia con la vitamina E, proteggono le cellule dell’organismo dall’accumulo di sostanze responsabili dello stress ossidativo.
2) Selenio e salute della tiroide. Il selenio fa bene alla tiroide, una ghiandola implicata in aspetti biologici di estrema importanza. In questo contesto, il selenio si configura come un protagonista cruciale in quanto parte integrante di alcune selenio proteine implicate nel metabolismo degli ormoni tiroidei. In particolare, queste proteine sono coinvolte nell’attivazione e nell’inattivazione degli ormoni tiroide, modulandone finemente la funzionalità.
3) Selenio e vitalità cellulare. Ai fini di un equilibrio globale, ciascuna cellula dell’organismo umano necessita di precisi meccanismi di regolazione. Anche in questo caso, il ruolo esercitato dal selenio si manifesta attraverso specifiche selenio proteine, le quali agiscono, nel complesso, sulla sintesi del materiale genetico, sulla vitalità delle cellule e sulla morte programmata di queste ultime.
4) Selenio e risposta immunitaria. La reattività del sistema immunitario è fondamentale ai fini di una difesa efficace contro i pericoli che, in ogni istante, minacciano il benessere dell’organismo. Relativamente a tale aspetto, il selenio sembra svolgere, ancora una volta, un compito rilevante, partecipando ad alcuni meccanismi immunitari. In particolare, alcune evidenze scientifiche suggeriscono che alcuni metaboliti del selenio, così come alcune selenio proteine, possano essere coinvolti nella stimolazione di diverse cellule immunitarie, così come nella formazione degli anticorpi.
5) Selenio e prevenzione del cancro. In modo alquanto lampante, il cancro rientra tra le principali cause di morte a livello globale. Da questa premessa scaturisce la necessità, per tutti, di agire a livello preventivo. Per quanto concerne il ruolo della nutrizione nella prevenzione della malattia tumorale, l’apporto alimentare di selenio costituisce, nello specifico, un interessante oggetto di studio. È stato infatti suggerito come un adeguato apporto di selenio mediante la dieta sia collegato ad un minore rischio di sviluppare patologie cancerose. In generale, si pensa che il selenio possa rappresentare un fattore protettivo rispetto a specifiche tipologie di tumore.
6) Selenio e rischio cardiovascolare. Nonostante le innumerevoli campagne di sensibilizzazione, le patologie cardiovascolari continuano a rappresentare una rilevante causa di decessi e, anche in questo caso, le corrette abitudini alimentari potrebbero fare la differenza. In particolare, il legame tra l’apporto nutrizionale di selenio e il rischio cardiovascolare suscita un grande interesse tra gli addetti ai lavori. Anche se la questione appare ad oggi controversa, alcune evidenze pongono l’attenzione sui livelli di selenio, suggerendo che la carenza di questo oligoelemento possa impattare negativamente sulla salute del cuore.
7) Selenio e aspetti riproduttivi. Sebbene possano sembrare dei contesti non correlati, l’apporto nutrizionale di specifici oligoelementi è in grado di influenzare diversi aspetti della sfera riproduttiva. Nello specifico, è stato suggerito un importante coinvolgimento del selenio nei meccanismi che riguardano la fertilità. Tale effetto sembra influenzare, mediante diversi meccanismi, sia la riproduttività femminile che la riproduttività maschile. In aggiunta, sembra che alcune problematiche di questo tipo possano essere attenuate dalla supplementazione di selenio.
8) Selenio e capelli. Nonostante le evidenze contraddittorie circa la perdita dei capelli e la gestione del problema mediante l’integrazione di micronutrienti, alcuni elementi sembrano rafforzare tale possibilità. In primis, i micronutrienti giocano un ruolo importante nel ciclo dei follicoli piliferi e, tra gli oligoelementi, spicca il selenio, il cui apporto nutrizionale sembra ricoprire un ruolo positivo. Esso sembra infatti esercitare effetti benefici sulla salute dei capelli limitandone la perdita, purché l’assunzione avvenga nelle quantità opportune.
Cause della carenza di selenio. Scarso apporto nutrizionale - Carenza di selenio nel suolo - Età molto avanzata - Aumento del fabbisogno in gravidanza e allattamento - Esposizione al mercurio - Malassorbimento intestinale - Nutrizione parenterale totale.
Sintomi della carenza di selenio. Dolori muscolari e articolari - Stanchezza generalizzata - Ansia - Sbiancamento delle unghie - Abbassamento delle difese immunitarie - Problematiche tiroidee - Problematiche riproduttive - Problematiche cardiovascolari.
Fonti alimentari di selenio. Gli alimenti derivanti dall’ambiente marino, come pesci di diversa taglia, ma anche molluschi, crostacei e frutti di mare, rappresentano, senza dubbio, delle importanti fonti di selenio.
Per quanto riguarda le altre fonti di origine animale, esse sono rappresentate da alcune tipologie di formaggio, dalle uova, dalle carni bovine e dal fegato. Relativamente ai prodotti della terra, può essere utile specificare che il contenuto di selenio negli alimenti vegetali dipende in buona parte dal terreno di origine, sebbene alcune piante siano comunque in grado di accumulare e concentrare l’oligoelemento in maniera efficace. A tal proposito, la frutta secca a guscio e i semi oleosi costituiscono delle buone fonti di selenio, così come i legumi, i cereali integrali e alcuni ortaggi.
Molto interessante, ai fini del fabbisogno giornaliero, potrebbe essere l’utilizzo delle patate arricchite al selenio, ottenute mediante una tecnica di coltivazione mirata.
E’ buona norma valutare la presenza, all’interno del prodotto, di sostanze che possano agire in sinergia con il selenio potenziandone l’efficacia. In genere, il selenio in forma organica viene addizionato con altri micronutrienti, quali lo zinco e la vitamina E.
Le controindicazioni del selenio sono dovute principalmente ad un consumo eccessivo di integratori. Infatti, sebbene i benefici del selenio siano molteplici, è da tenere presente che un eccesso può facilmente rivelarsi tossico.
In caso di dubbi circa la necessità di integrare il selenio e/o circa l’affidabilità degli integratori e le modalità di assunzione degli stessi, è sempre consigliabile ricorrere al parere di un professionista della salute.