Cistite in MENOPAUSA: ecco cosa fare
La cistite è uno dei disturbi più frequenti nella donna e può verificarsi in tutte le fasi della sua vita, compresa la Menopausa. Ma come possiamo ridurne l’incidenza? Scopriamolo insieme!
Sensazione di fastidio al basso ventre, bruciore mentre si fa pipì, a volte accompagnata anche da febbre, dolori intensi e perdite di sangue: ecco i sintomi più comuni della cistite, un’infezione delle vie urinarie.
Ma cosa causa questo fastidioso disturbo? Tutto, parte dalla nostra uretra. L’uretra femminile, infatti, a causa della sua conformazione, è maggiormente predisposta alle infezioni batteriche. Gli agenti batterici, che causano spesso l’infezione alle vie urinarie (e quindi la cistite), sono di provenienza intestinale, soprattutto se si beve poco (meno di 1 litro d’acqua), o se si soffre di stitichezza.
Ma è proprio durante la Menopausa che le cistiti possono diventare ricorrenti, e creare un disagio (e un dolore) ancora maggiore. Scopriamo perché.
Perché la cistite è più frequente in menopausa? In menopausa, le cistiti sono molto frequenti perché gli ormoni, soprattutto estrogeni, giocano un ruolo fondamentale nel regolare la normale flora batterica vaginale, i cosiddetti lattobacilli.
La minore acidità a livello vaginale che caratterizza la donna in menopausa provoca un maggior rischio di lasciar passare batteri intestinali nell’uretra e nella vescica.
In pratica, la diminuzione dei lattobacilli buoni e l’aumento del pH fanno diminuire il filtro acido della vagina e questo comporta la proliferazione di una flora saprofita patogena, come per esempio il Citrobacter Koseri e l’Escherichia Coli, che causa a sua volta un maggior rischio di infezioni, sia vaginali che urinarie. Ecco spiegato, quindi, perché le infezioni urinarie sono più comuni e ricorrenti durante la menopausa.
Oltre a provocare disturbi fisici, le infezioni urinarie possono avere ripercussioni sull’attività sessuale con il partner, andando ad intaccare l’armonia del rapporto di coppia. Spesso l’infezione si verifica dopo i rapporti sessuali: la cosiddetta cistite postcoitale, che, giorno dopo giorno, blocca il desiderio sessuale. La paura di sentire dolore e di sviluppare infezioni, infatti, può diventare più grande del piacere che possiamo provare durante l’atto.
Il blocco sessuale, quindi, è legato fondamentalmente al trauma del rapporto stesso che risulta più doloroso, sia per l’assottigliamento dei tessuti genito-urinari, con una riduzione della lubrificazione (cosiddetta atrofia vaginale o sindrome genito-urinaria della menopausa), sia per la contrazione della muscolatura del pavimento pelvico, che è rigida a causa del passare dell’età e dell’ansia da prestazione sessuale.
Cistite: la prevenzione che puoi fare in menopausa. Prevenire è possibile. Basta seguire questi piccoli accorgimenti: Bere abbastanza e regolarmente - Svuotare la vescica a intervalli regolari - Rafforzare la tenuta del pavimento pelvico - Favorire la regolarità intestinale.
Inoltre, devi sapere che, al di là di assumere terapie antibiotiche nella fase acuta dolorosa o terapie preventive, come probiotici e protettori vescicali (mirtillo rosso, d-mannosio, vitamina C, eccetera), è necessario favorire la normale funzione della vagina con composti ad azione estrogenica naturale o farmacologica.
Oltre che con acido ialuronico, vitamina E ed altri presidi lubrificanti, idratanti e nutrienti.
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Il mirtillo rosso (o cranberry) è una pianta che ha evidenziato una certa utilità nella prevenzione delle recidive di cistite e di altre infezioni del tratto urinario. Sulla base delle evidenze scientifiche, sembra che alcuni composti presenti nel mirtillo rosso inibiscano l’adesione dei batteri alle pareti della vescica creando un film protettivo su di essa.
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