MENOPAUSA: come è vissuta nel mondo.
Sono diversi i fattori che influenzano il modo in cui le donne vivono la Menopausa. Oltre al fattore biologico, che riguarda in particolare l’organismo, ce ne sono altri come quello familiare, sociale, economico, culturale e spirituale che a loro volta influenzano la sfera psicologica ed emotiva della donna.
Ogni aspetto della vita incide su come si vive la Menopausa. La mamma casalinga che si prende cura esclusivamente della famiglia è diversa dalla donna-manager in carriera. La prima facilmente si sentirà privata della sua principale occupazione quando i figli ormai adulti andranno via da casa e si troverà a dover fare i conti con la cosiddetta “sindrome del nido vuoto”. Qui la Menopausa viene vissuta più come perdita di qualcosa piuttosto che come un nuovo inizio ed è possibile accusarne maggiormente i disturbi.
Alcune culture, soprattutto orientali, non hanno nemmeno una parola per definire quella che noi chiamiamo Menopausa.
IN GIAPPONE
In Giappone il periodo della Menopausa viene chiamato Konenki. Significa transizione, svolta, cambiamento di vita più che cambiamento fisico. Con questo termine il riferimento è ai cambiamenti familiari, affettivi e sociali che avvengono in questa fase.
Quindi cosa c'è in un nome quando si tratta di Konenki? Sulla base degli atteggiamenti generali verso l'invecchiamento in Giappone, Konenki manca della capacità di infondere paura per la Menopausa. Invece di essere "la fine" della vita mentre le donne occidentali si lamentano, la Menopausa in Giappone è un momento di rinnovamento mentre entrano in una nuova, non necessariamente miserabile, fase della vita.
La traduzione giapponese per la Menopausa non è una sillaba diretta per il compromesso linguistico sillabico. Abbattere le tre parti del Konenki per capire l'origine della parola può sembrare una mera semantica. Ma ogni componente racchiude un potente pugno da solo; mettere insieme i tre e le sfumature sociali sono inconfondibili.
Ko: significa "rigenerazione" o "rinnovo".
Nen: si riferisce all'anno o agli anni.
Ki: descrive "stagione" o "energia" in alcuni contesti.
La Menopausa in Giappone è un periodo di rinnovamento, durante gli anni di mezza età, che porta un senso di nuovo scopo e crescita. Non è il momento di piangere ciò che è accaduto in passato, ma un momento per abbracciare le possibilità future.
Konenki si riferisce a una fase di transizione molto più lunga che include molteplici sfaccettature della vita di una donna.
Konenki contro menopausa Cosa c'è in una parola? Avere un termine più positivo per descrivere l'invecchiamento della vita, permea la società giapponese con messaggi che la vita non finisce una volta che la gloria della giovinezza svanisce.
Infatti, la saggezza e l'esperienza sono celebrate nella vita culturale quotidiana; i cittadini più anziani non vengono evitati come lo sono in Occidente. Anziani venerati continuano a contribuire alla vita familiare e alla società in generale.
Sì, le donne non possono più avere figli e devono affrontare l'inevitabile passaggio della fertilità che svolge un importante ruolo sociale. Ma le donne giapponesi capiscono che la loro nuova fase di vita significa nuovi modi per educare e promuovere le generazioni future e condividere la vita di esperienze che si liberano dalla responsabilità del ruolo "mother-first".
Rispetto alle connotazioni negative sulla Menopausa che abbondano nella società occidentale, le donne giapponesi tendono a considerare più gli aspetti positivi che quelli negativi. Non conoscono nemmeno la parola che indica la vampata di calore.
Qui c’è l’usanza di festeggiare in grande i 61 anni e regalare un gilet di colore rosso, come lo regalano ai bambini quando nascono, perché in base al loro calendario tradizionale trascorsi 60 anni dalla nascita è come se si nascesse un’altra volta.
Signora giapponese over 50
IN CINA
La fase della vita della donna successiva all’interruzione delle mestruazioni (dette “flusso dell’acqua celeste”) viene chiamata, infatti, “seconda primavera”. Già l’associazione di pensiero è ben diversa rispetto a quella occidentale. Ci vengono in mente i fiori che tornano a sbocciare, le gemme, un’esplosione di colori, la stagione di una nuova energia e della rinascita.
Secondo la tradizione medica cinese, la seconda primavera è una fase importante della vita riproduttiva della donna. Le donne entrano nell’età della saggezza e vengono rispettate in maniera reverenziale.
Il termine Menopausa deriva dal greco e significa cessazione del ciclo mensile. Questa definizione è chiara e non lascia spazio ad equivoci. Ogni volta che parliamo di Menopausa, quindi, descriviamo questo evento fisiologico, meramente oggettivo, di cessazione del ciclo mestruale.
Ma è davvero tutto qui? La medicina cinese ci dice che potrebbe esserci dell’altro. Ciò si coglie già dalla definizione che la medicina cinese sceglie per indicare questa fase (cessazione del ciclo mensile); la seconda primavera, semplificando al massimo, rappresenta la trasformazione naturale dell’organismo per rallentare il processo di invecchiamento e ristabilire il giusto equilibrio negli anni successivi. In quanto trasformazione, la Menopausa è necessariamente una rinascita.
Seconda Primavera - fiori che sbocciano
E’ associata all’Elemento Metallo e all’Elemento Acqua come percorso di compimento del ciclo dei cinque Elementi. Ma è, allo stesso tempo, anche associata in modo sottile all’Elemento Legno per il concetto di trasformazione (da cui anche la definizione di “seconda primavera”):
“poiché non si ha più una perdita mensile di Sangue ed Essenza, l’energia che prima veniva utilizzata per garantire un adeguato apporto di Sangue ora può essere impiegata nel modo che desideriamo. Di conseguenza, ci sentiamo ringiovanite e rinvigorite da un nuovo potenziale: ecco cos’è la Seconda Primavera” (Xiaolan Zhao, L’energia vitale della donna, p.202)
La Menopausa in medicina cinese ci offre, quindi, l’immagine di una donna che vive pertanto, un’energia duale che incarna i principi dello yin e dello yang:
- da un lato (yin), un momento di chiusura, di “ritorno”, in cui il Sangue che prima veniva destinato ad una possibile gravidanza, viene tenuto all’interno e destinato a sostenere l’organismo con rinnovata energia (yin)
- dall’altro (yang), un momento di espansione, di rinnovamento, in cui il Sangue non più destinato all’utero viene destinato a nutrire una dimensione più sottile, meno fisica e corporea. Per molte donne questo significa avere più energia per l’aspetto mentale ed emozionale (in medicina cinese legati al Sangue). Significa anche acquisire una diversa sensibilità, acquisire la capacità di cogliere aspetti fino a questo momento ignorati.
Potremmo dire, in sostanza, che la Menopausa in medicina cinese vede la donna impegnata in una ridefinizione importante di se stessa. Il periodo della Menopausa è il momento ideale in cui la donna può più facilmente comprendere e realizzare i propri desideri. Da questa comprensione può nascere il desiderio di esprimere i propri pensieri liberamente ed ottenere ciò che il cuore (più della ragione) desidera.
E’ il momento ideale, nel ciclo di vita di una donna, per realizzare se stesse, con determinazione e coraggio, coerentemente con il famoso detto che recita: “a trent’anni la donna è una lupa, a quarant’anni è una tigre, a cinquant’anni è un drago”.
IN ALTRE CULTURE…
In alcune tribù africane le donne non hanno alcun disturbo tipico della Menopausa e sono rispettate in quanto ritenute sagge, così come in altri popoli legati al culto della Madre Terra.
Nella tradizione sciamanica dei nativi americanitroviamo un detto: “Al menarca una donna incontra il suo potere, durante gli anni mestruali pratica il suo potere, con la menopausa una donna diventa il suo potere”. I consigli delle Nonne godevano della più alta autorità. Erano rispettate per la loro grande saggezza e, se necessario, si facevano carico di individuare il capotribù più idoneo per assicurare nutrimento e rinnovamento al loro popolo.
Analogamente accade nelle donne aborigene australiane, dove le donne anziane meritano un aumento del livello di rispetto.
Anche nel gruppo etnico delle donne indigene del Canada, il passaggio alla Menopausa viene percepito come un’esperienza positiva in quanto ha poco effetto sulla loro vita e aumenta piuttosto la loro libertà sociale. Le donne indigene canadesi riportano di fatto una minore segnalazione dei sintomi vasomotori, rispetto alle popolazioni canadesi non-indigene. Questo sembra essere il riflesso di un dato non solo biologico ma anche di cultura e tradizione.
In generale nel mondo arabo, la parola corrispondente alla Menopausa è “età disperata”, il che implica una visione pessimistica della Menopausa.
IN EUROPA
In Europa il termine Menopausa è stato utilizzato per la prima volta da un medico francese nel 1821. Prima di allora si utilizzava l’espressione “cessazione del mestruo” o “fine delle mestruazioni”. Qui l’approccio a questa fase di transizione è soprattutto di tipo medico ed improntato sulla medicina allopatica in cui la terapia ormonale sostitutiva (TOS) mira all’eliminazione dei sintomi e/o a ritardare il momento della Menopausa.
La Menopausa nel mondo occidentale è un argomento molto medicalizzato e gran parte del linguaggio è dominato da immagini negative come “problemi riproduttivi o insufficienza ovarica”. Ciò implica che la Menopausa venga percepita come uno stato patologico che necessita di trattamento, piuttosto che una naturale transizione biologica.